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Una donna tormentata, sofferente ma raggiante: Frida Kahlo nasce nel 1907, e realizza nella sua carriera circa duecento dipinti, la maggior parte autoritratti, i quali suscitano in chi li osserva emozioni e sensazioni contrastanti: dolore, amore, disagio e forse, paura. La pittrice messicana afferma: “Dipingo ciò che mi passa per la testa”. Tutti conoscono Frida per la sua determinazione, il suo carattere forte e la sua personalità singolare ed esuberante: ma era davvero così? Frida è una delle figure più apprezzate e al contempo discusse di sempre nel mondo dell’arte, e non solo. La sua storia è sempre caratterizzata da contrapposizioni: la sua grande allegria e solarità, la sua risata gioiosa e i suoi abiti sgargianti tipici della cultura messicana, si contrappongono al suo dolore fisico, conseguenza del suo incidente a diciott’anni, che le provocò terribili ferite alla spina dorsale, ma soprattutto, come da lei testimoniato, dal dolore emotivo causato dal marito, Diego Rivera. Suo marito, muralista, era fedele al suo lavoro, ma non lo era altrettanto con la moglie: qui una seconda contraddizione della vita di Frida. Lei infatti, era tormentata dalla paura dell’abbandono del marito, contrapposta al bisogno di indipendenza, come dimostrato dalla singolare abitazione della coppia: essi infatti vivevano in un’unica casa, costituita da due edifici separati ma uniti da un corridoio esterno, che simboleggia il bisogno di indipendenza, senza la quale sarebbe stato impossibile, secondo l’artista, rimanere uniti. L’artista soffriva anche a causa dell’impossibilità di diventare madre, dovuta dall’incidente e la conseguente frattura del bacino. Essa amava oltremodo suo marito, nonostante numerosi tradimenti che li portarono al divorzio, per poi risposarsi l’anno successivo. La sua debolezza si contrappone ancora una volta alla forza, dimostrata nel 1953, alla sua prima esposizione dei dipinti in Messico, in cui nessuno si aspettava di vederla: nonostante i malesseri e i dolori, decise di presentarsi alla mostra, dopo un trasporto in barella, e di farsi adagiare su un letto che era stato preparato e decorato per lei. Frida non si fa fermare dai suoi dolori, delle sue paure più profonde e tenebrose, ma impara a trasformarle in arte, prendendo in considerazione tutti gli aspetti della sua vita: in lei si contrappongono l’amore e la paura, la debolezza e la forza di una donna, un’artista, che ancora una volta, qualche giorno prima di morire ci grida: “Viva la Vida”.